Riforma dello Sport, l’opposizione della Lega Nazionale Dilettanti alle norme su vincolo e lavoro sportivo

Data:
25/11/2020

Una diga per opporsi alla catastrofe. È questa l’immagine
che chiarisce la posizione della Lega Nazionale Dilettanti rispetto alla
modifica per decreto legislativo del vincolo e all’introduzione di nuove norme
in materia di lavoro sportivo. La LND, che rappresenta 12 mila società di
calcio dilettantistico in Italia, si dichiara infatti totalmente contraria a
qualsiasi variazione alle norme attualmente in vigore e che regolano questi due
ambiti dell’attività sportiva.

“Le norme sul vincolo sportivo presenti nei decreti
attuativi rappresentano una grave minaccia per l’esistenza del calcio
dilettantistico a partire dalle scuole calcio, coinvolgendo l’intera filiera
dell’attività giovanile, che è la vera risorsa del movimento unitamente
all’attività delle prime squadre fondata principalmente sulla valorizzazione
dei giovani – non usa mezzi termini il Presidente della Lega Nazionale
Dilettanti, Cosimo Sibilia, nel commentare l’approvazione dei testi da parte
del Consiglio dei Ministri – Il vincolo di tesseramento, invece, assunto con le
tutele già presenti, costituisce un elemento essenziale di sussistenza per ogni
singola società dilettantistica, pertanto va mantenuto nella sua attuale
regolamentazione. Non esistono, in senso assoluto, forme d’indennizzo che
possano surrogarlo. E poi come si può pensare, specie in questo particolare
momento storico, di mettere sulle spalle delle ASD anche il fardello dei
rapporti di lavoro, dimenticando completamente i sacrifici e gli oneri già
pesantissimi che gravano su realtà che basano la loro opera sul
volontariato?”.

Il decreto legislativo sul lavoro sportivo assesterà un duro
colpo alle ASD e SSD che dovranno considerare i loro atleti dilettanti (in
contrasto con le norme della FIGC) come lavoratori iscritti alla Gestione
Separata INPS con aggravio di costi e incombenze di versamenti, registrazione,
ecc., fermo restando che quei contributi non arriveranno mai ai destinatari in
quanto la vita sportiva di un atleta si esaurisce nell’arco di pochi anni e la
loro concorrenza ad una futura ipotetica pensione consterebbe di poche decine
di euro.

Non solo, nella legge di bilancio, in corso di approvazione
in Parlamento, è prevista l’abolizione della norma recata dall’art. 4 del DPRE
n. 633/72 che stabilisce l’esonero dall’IVA delle attività rese dalle
associazioni sportive nei confronti dei soci, tesserati e partecipanti. Dette
attività, finora considerate non commerciali, con la norma che si sta
introducendo con la legge di bilancio, verrebbero ricondotte nel campo IVA con
obblighi di fatturazione e registrazione che renderanno sempre più difficile la
vita dell’associazionismo sportivo.

La Lega Nazionale Dilettanti chiede quindi l’intervento
deciso della Federazione Italiana Giuoco Calcio. “La FIGC, titolare in
materia, deve attivarsi in totale opposizione a queste paventate norme che, se
entrassero in vigore, decreterebbero l’estinzione di migliaia di Società
affiliate alla stessa Federazione – dichiara Sibilia – Rispetto alla questione
del vincolo la LND non si è mai sottratta al dialogo con tutti i soggetti
coinvolti, a partire dall’AIC, coordinandosi con la FIGC”.

FONTE: https://www.lnd.it/it/news-lnd/organizzazione-lnd/riforma-dello-sport-l-opposizione-della-lega-nazionale-dilettanti-alle-norme-su-vincolo-e-lavoro-sportivo